Lago di Bolsena (Viterbo)

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PaoloMoretti
view post Posted on 3/7/2009, 01:13





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Il lago di Bolsena si trova nell’Italia centrale, più precisamente nel Lazio settentrionale. E’ chiamato anche lago Vulsinio in quanto occupa una conca craterica al centro dei monti Vulsini. E’ il più vasto lago vulcanico Italiano; ha una superficie di 114 km2 e una profondità massima di 146 metri. Si trova a 305 metri s.l.m., ha una forma quasi ovale con una larghezza di 12 km. ed una lunghezza di 14 km.. La sua origine viene attribuita alla fusione di più crateri vicini, le cui pareti divisorie sarebbero state erose nel corso dei tempi. Pressoché privo di immissari, il lago si alimenta soprattutto con acqua piovana che però va in buona parte perduta, essendo il terreno circostante costituito in maggioranza da terreni permeabili. E’ presente un solo emissario, il fiume Marta che sfocia nel mar Tirreno. Parte dell’alimentazione proviene anche dal fondale, dove sono presenti numerose sorgenti di gas, acque termali (che arrivano a temperature di 40 °C) e acque minerali.
Complessivamente il ricambio delle acque è di 121 anni. Il bacino è contornato prevalentemente da colline ricoperte da querce e castagni. Le sue acque sono ricche (soprattutto nel periodo estivo) di enormi banchi di alga filamentosa, di ceratofillo e di alga sbirulina che in alcune zone occupano centinaia di metri di larghezza.
Nel lago emergono due piccole isole, la Martana (0,10 km2) e l’isola Bisentina (0,17 km2), sicuramente resti di crateri secondari. Entrambe sono di proprietà privata, ma possono essere visitate nel periodo estivo tramite un servizio navetta che parte dal porto di Capodimonte. Il particolare microclima favorisce una rigogliosa vegetazione, (soprattutto sulle isole) consentendo la crescita di piante come platani, eucalipti, ippocastani,magnolie, cedri e palme. Sono presenti anche pioppi, salici, ontani e frassini. La fascia di vegetazione con radici sommerse e fusto aereo è caratterizzata dalla presenza di fitti canneti in cui le specie predominanti sono la cannuccia di palude e la tifa. L’ittiofauna presente è composta da: tinche, lucci,black bass, persici reali, coregoni, lattarini, anguille, cavedani e carpe. La maggior parte delle carpe presenti sono regine di ottima taglia, sono molto rare le specchi. La taglia media delle catture è sui 14/15 kg nel periodo antecedente la deposizione delle uova, dopo questa fase si aggira sui 12 kg. Il record del lago documentato da foto è sui 25 kg, ma sono certo che nei prossimi anni queste acque sapranno riservarci qualche bella sorpresa.
PERIODO CONSIGLIATO

Il periodo migliore per affrontare il lago di Bolsena va da fine Aprile alla fine di Gennaio. In altri periodi sarà molto difficile trovare le zone di stazionamento delle carpe se non si è ottimi conoscitori del lago. Ad inizio stagione l’attività delle carpe parte normalmente in ritardo rispetto ad altri bacini con fondali minori. Pensate ai laghi naturali di pianura dove normalmente troviamo fondali molto bassi. Questi tramite l’azione del sole subiscono un più rapido riscaldamento dell’acqua nel periodo Primaverile. Questo favorisce una maggiore attività delle carpe presenti in questi ambienti, l’ovulazione, la deposizione delle uova ….. sono tutte fasi che avvengono in anticipo rispetto ad ambienti con fondali altissimi. A fine stagione abbiamo il rovescio della medaglia, e quello che era un handicap in Primavera si rivela in un fattore positivo ai fini dei nostri risultati.




Infatti l’acqua dei laghi con alti fondali si raffredda molto più lentamente rispetto a quelli con fondali minori e le carpe restano attive fino ad inverno inoltrato (solitamente fine Gennaio). Febbraio, Marzo e parzialmente Aprile (in caso di stagioni anomale) sono i mesi più duri per la nostra tecnica. L’estate a differenza dei laghi con bassi fondali, o con carenza di ossigeno garantisce ottimi risultati. Scegliendo questo periodo bisogna tenere conto che il lago di Bolsena essendo molto conosciuto in tutta Europa, ha un ottimo richiamo turistico. Se ciò è un bene per l’economia locale non lo è per la nostra tecnica; soprattutto nel mese di Agosto rimane molto difficile trovare sponde libere per accamparsi, le rive sono occupate dai bagnanti, moto d’acqua e motoscafi scorazzano sul lago in continuazione, i controlli da parte delle guardie preposte sono più frequenti e i pescatori di professione esercitano la loro attività con più continuità per evadere la maggiore richiesta dei ristoranti ecc… ecc.




SCELTA DEL POSTO ED AZIONE DI PESCA

Le acque del lago sono pressoché prive di materiali in sospensione, in quanto i fondali sono caratterizzati quasi esclusivamente da sabbia basaltica che essendo composta da materiali pesanti tende a rimanere sul fondo. Da ciò consegue che le sue acque siano molto nitide e trasparenti, tanto da permettere ai raggi solari di penetrare fino ad alte profondità. Ciò favorisce lo sviluppo di algheti anche oltre i dieci metri di acqua. Tra le alghe si nasconde una massiccia presenza di microfauna, tra cui in particolar modo lumachine e gamberetti che rappresentano la maggiore fonte di nutrimento delle carpe.




Questi in considerazione del fatto che circa il 90% dei fondali si presenta piatto e pressoché privo di ostacoli, saranno i settori degni delle nostre attenzioni dove le carpe troveranno oltre alle fonti alimentari, anche un ottimo riparo dai predatori e soprattutto dall’uomo. Bisogna tenere conto che nel lago di Bolsena esercitano la loro professione numerosi pescatori di mestiere, di conseguenza le carpe sono “abituate” a convivere con lunghe distese di reti calate dai mestieranti, anche se ad onor del vero sono pochissimi ad esercitare la pesca specifica per la carpa.




Una delle rare zone del lago che presenta fondali rocciosi con presenza di ostacoli sommersi la troviamo tra Marta, Capodimonte (la punta) e il monte Bisenzio. Questa parte del lago secondo me può essere molto produttiva anche in Inverno, (quando le alghe sono morte), perchè le carpe possono trovare riparo e cibo naturale a sufficienza anche nel periodo freddo. Altri posti da non trascurare sono i vari porti presenti sul lago, (Marta, Capodimonte e Bolsena) dove le carpe amano stazionare per lunghi periodi in quanto queste sono le rare zone che per motivi oggettivi restano libere dalle reti. Per svolgere una corretta azione di pesca nella massima sicurezza è consigliabile l’utilizzo di un gommone o di una barca di grande stabilità, nonché un valido giubbetto salvagente. In condizioni di forte vento questo lago diventa molto pericoloso in quanto si formano onde altissime. In questi casi oltre ad una barca stabile si rivela di grande utilità il motore a scoppio. Credetemi, ho pescato in diversi laghi di grandi dimensioni, ma questo soprattutto con vento di tramontana e scirocco mette veramente paura.




L’ideale sarebbe nella fase della scelta del posto, preventivare questo tipo di situazione e preparare anche una postazione che sia raggiungibile con il lancio da terra in quanto ho notato che con il lago molto mosso e con il relativo rimescolamento delle acque a basse profondità, queste diventano molto produttive in termine di catture. Non è piacevole prendere le ferie e percorrere centinaia di chilometri per arrivare sul posto e non poter svolgere la propria azione di pesca (al sottoscritto è successo) perché le condizioni avverse non consentono di portare i terminali nella zona preventivamente pasturata. Normalmente, (soprattutto sulla zona del percorso notturno) l’azione di pesca viene svolta nei pressi dei fitti algheti dove in condizioni di acque poco mosse è possibile notare (ad occhio nudo o tramite l’ausilio di occhiali polarizzati) branchi di carpe nutrirsi.




Nel momento della ferrata queste vi si fiondano dentro, rendendo il loro recupero molto difficoltoso. In questi casi si rivela di grande utilità l’uso di un natante per portarsi nei pressi del pesce ed è inoltre indispensabile pescare con la treccia che rispetto al nylon permette di percepire in anticipo la mangiata e di entrare in contatto diretto con il pesce. Inoltre, la treccia, grazie alla sua particolare struttura, permette di tagliare le alghe aumentando le probabilità di portare a buon fine il combattimento. Per gli stessi motivi è importante pescare con piombi a perdere montati su lead clips. Queste sono specificatamente studiate per il recupero di pesci in ambienti ingombri di vegetazione. Nei casi in cui il terminale rimanga incagliato negli ostacoli presenti nel fondale, la pressione del pesce si concentra direttamente sul braccio della clip, determinando la perdita del piombo e facilitando il recupero della preda. Inoltre in caso di rottura della lenza, la carpa avrà maggiori possibilità di liberarsi della zavorra.




LUOGHI DI INTERESSE TURISTICO

Il centro principale è Bolsena dal quale il lago prende il nome. Qui è possibile visitare la chiesa di Santa Cristina, con l’interno in stile romanico e la facciata costituita da un rifacimento rinascimentale, voluto da Papa Leone X. A fianco della chiesa sorge un campanile romanico, e sul lato sinistro si apre una costruzione barocca a pianta circolare, edificata per celebrare quello che viene ricordato come il Miracolo di Bolsena. Altro centro di notevole interesse turistico è Capodimonte, che sorge su un promontorio che si sviluppa nel lago ed ha l’aspetto di un borgo rinascimentale, disteso ai piedi di Palazzo Farnese, il principale monumento del paese. Il palazzo fù costruito nel sedicesimo secolo utilizzando in parte la cinta muraria di un castello medievale. Altri centri maggiori sono: Marta, Gradoli e Montefiascone. A pochi chilometri di distanza si trova la cittadina di Orvieto (visitare il pozzo di San Patrizio e il Duomo).




VIABILITA’

Per raggiungere il lago di Bolsena bisogna percorrere l’A1 Roma Firenze ed uscire a Orte sia provenendo da direzione Roma che Firenze. Da Orte bisogna proseguire per la superstrada Orte Viterbo ed uscire a Montefiascone. Da qui si può proseguire per Marta, Capodimonte (lato sinistro) oppure si può percorrere la strada panoramica che costeggia il lago e che porta in direzione Bolsena (lato destro).

REGOLAMENTO DI PESCA

E’ possibile pescare con licenza di tipo B con un massimo di tre canne. Consiglio di rispettare il numero delle canne permesse, in quanto le guardie preposte al controllo su tale norma sono molto fiscali. Nella zona sotto il paese di Gradoli dal 1° Ottobre al 14 Maggio è consentita la pesca notturna, (la zona è regolarmente tabellata). In questa parte del lago, denominata “la grata”, lunga 2800 metri, l’azione di pesca può essere effettuata con l’ausilio della barca. Nel rispetto dell’operato dei pescatori professionisti si consiglia di non portare i terminali oltre i 200 metri.
Nel resto del lago la pesca è consentita da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto del sole. Non fatevi ingannare da questa limitazione in quanto la maggior parte delle mie catture sono avvenute in pieno giorno. Le carpe negli anni hanno “imparato” a convivere con le reti dei professionisti presenti nel lago durante la notte. Al mattino quando vengono tolte si iniziano ad intravedere i salti delle carpe che si mettono in movimento. Dal 15 Maggio al 30 Giugno la pesca alla carpa viene chiusa perché in questo periodo avviene la deposizione delle uova.
Una delle zone più indicate per tale evento è quella che và dal Monte Bisenzio fino alla zona che si trova sotto il paese di Gradoli. Qui abbiamo la maggiore concentrazione di canne palustri e fondali più idonei per la deposizione delle uova. E’ consentito utilizzare sia motori elettrici che motori a scoppio. Tenuto conto che sono in preventivo ulteriori cambiamenti sulla regolamentazione della pesca alla carpa, consiglio di contattare la Provincia di Viterbo per non incorrere in eventuali sanzioni.

 
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